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Trattato tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata

Contributo a cura dell’Avv. Laura Andreani.

Il 26 novembre 2021, al termine di un lungo e complesso negoziato, Italia e Francia hanno siglato un trattato, meglio noto come il Trattato del Quirinale, che si pone l’obiettivo di rafforzare il rapporto fra Roma e Parigi attraverso un dialogo periodico tra le amministrazioni e un’agenda comune con grandi temi e priorità condivisi.

Nel trattato viene prevista una maggiore cooperazione su diverse tematiche, nonché una condivisione preventiva delle scelte da fare nel panorama internazionale: Nazioni Unite, Ue, Nato.

Il trattato si compone di un preambolo e dodici articoli.

Nel preambolo vengono richiamati i valori di pace e sicurezza, il rispetto della dignità umana, dei diritti umani e delle libertà fondamentali, della democrazia, dell’eguaglianza e dello Stato di diritto. Viene, altresì, dato risalto alla volontà di combattere il cambiamento climatico e di preservare la biodiversità, con il contestuale comune obiettivo di un’Europa democratica, unita e sovrana per rispondere alle sfide globali. È riconosciuta inoltre l’importanza di preservare il Mercato unico e le quattro libertà fondamentali quali pietre miliari e motori inesauribili del percorso di integrazione europea.

I dodici articoli riguardano numerose e strategiche tematiche, ed in particolare: Affari esteri; Sicurezza e difesa; Affari europei; Politiche migratorie, giustizia e affari interni; Cooperazione economica, industriale e digitale; Sviluppo sociale, sostenibile e inclusivo; Spazio; Istruzione e formazione, ricerca e innovazione; Cultura, giovani e società civile; Cooperazione transfrontaliera e Organizzazione.

Il Trattato, tra l’altro, prevede (i) che, almeno una volta ogni tre mesi, un ministro italiano partecipi a un consiglio dei ministri del governo francese, e viceversa, (ii) l’istituzione di meccanismi stabili di consultazioni rafforzate, sia in caso di crisi che alla vigilia di importanti scadenze, (iii) la fissazione di incontri bi-annuali su ricerca e innovazione, con la partecipazione dei ministeri responsabili per Università e Ricerca, (iv) il perseguimento di una politica migratoria e d’asilo europea e politiche di integrazione basate sui principi di responsabilità e di solidarietà condivise tra gli Stati membri, e (v) l’istituzione di un servizio civile congiunto.

Inoltre, allo scopo di verificare l’attuazione del Trattato, le parti organizzeranno con cadenza annuale un vertice intergovernativo, nel corso del quale esaminare ogni questione prioritaria di reciproco interesse.