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Società Benefit, vantaggi fiscali e differenze con le B-Corp®

A cura dell’avv. Lucia Rapallo.

Non solo vantaggi fiscali ma anche reputazione e immagine, oltre ad aumento della produttività e attrazione degli investitori. Nel 2020, anno della pandemia, in Italia il numero delle Società Benefit è raddoppiato, segno, tra l’altro, di un sempre maggior interesse, anche da parte del mondo del business, ai temi della sostenibilità e della trasparenza.

È ormai piuttosto evidente il fatto che la sensibilità collettiva e l’opinione pubblica siano sempre più concentrate sul tema della sostenibilità, sia sotto il profilo ambientale che sociale; basta infatti navigare su qualsiasi social, aprire qualsivoglia quotidiano o anche solo fare attenzione alle campagne pubblicitarie di prodotti e/o servizi di varia natura per imbattersi in contenuti o slogan che fanno riferimento – più o meno marcato – a temi quali la tutela dell’ambiente, il rispetto dei diritti di particolari categorie di lavoratori, l’adozione di stili di vita, di alimentazione e di abbigliamento “responsabili”: in altre parole, sempre di più si parla di Sostenibilità.

Ebbene, sulla scia di questa crescente consapevolezza sociale e culturale, parrebbe che anche il mondo del diritto stia interessandosi alla questione, trovando nuovi strumenti per conciliare gli interessi economici con gli interessi sociali.

Con la Legge di Stabilità per l’anno 2016 (art. 1, commi da 376 a 384, L. n. 208/2015), il Legislatore italiano (il primo, nell’Unione Europea) ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico un nuovo strumento giuridico (di derivazione statunitense): la Società Benefit, ossia un modello di società – di capitali, di persone e anche cooperative – che persegue contemporaneamente e in maniera integrata sia lo scopo di lucro sia un beneficio sociale (c.d. “beneficio comune”) in favore di un’ampia platea di interessati, quali persone, comunità, territori, ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse.

La peculiarità di tale soggetto giuridico consiste quindi nel duplice fine di creare, da un alto, utili di impresa, e, dall’altro e contestualmente, benefici per la comunità nella quale agisce la società, in maniera responsabile, sostenibile e trasparente, indicando, già dall’atto costitutivo gli obiettivi benefit perseguiti.

I vantaggi pratici delle società benefit:

  1. immagine e reputazione aziendale: indubbiamente la scelta di costituire/diventare una società benefit ha un impatto sull’immagine e sulla reputazione dell’azienda che sarà tanto più rilevante quanto più il tema della sostenibilità (ambientale e/o sociale) giochi un ruolo significativo nel mercato di riferimento (a tal proposito, si rileva il fatto che l’aspetto della sostenibilità stia diventando un elemento pressoché imprescindibile in settori quali, tra l’altro, food&beverage, moda/abbigliamento, lusso, energia, turismo);
  2. aiuti fiscali: l’art. 12, comma 1-bis, della Legge di conversione del Decreto Milleproroghe (Dl 183/2020), pubblicato in G.U. n.51 del 01.03.2021, prevede la proroga al 30 giugno 2021 del credito d’imposta pari al 50% per la costituzione di società benefit ma anche per la trasformazione di società “tradizionali” in società benefit; in particolare, il credito d’imposta a favore delle società benefit nella fase di emergenza Covid-19 consente di abbattere le spese di costituzione o di trasformazione in società benefit con l’intento anche di rafforzare il sistema di tali enti nel territorio nazionale;
  3. ulteriori agevolazioni: la natura di Società Benefit può assumere rilevanza anche sotto il profilo della compliance aziendale, ai fini della dimostrazione della conformità, ad esempio, alla normativa sui reati fiscali e ambientali; è inoltre discussa la possibilità di introdurre agevolazioni, in favore di tali tipi di società, nell’ambito di gare pubbliche;
  4. risorse umane qualificate e incremento della produttività: è stato rilevato che le società attente ai temi della sostenibilità e all’impegno sociale attraggono risorse umane “qualificate”, aderenti ai valori e agli obiettivi aziendali, che dimostrano una maggiore fedeltà aziendale e maggiore motivazione e impegno, a beneficio della produttività;
  5. attrazione degli investitori: si segnala un costante incremento della raccolta, da parte delle Società Benefit, di capitale di rischio da parte di investitori di primario livello sia in Italia che all’estero; ed infatti, sempre di gli investitori, anche istituzionali, prediligono aziende attive sul fronte sociale e/o ambientale, in quanto ritenute più trasparenti e dotate di una governance più oculata, oltre che risk based, e quindi “più sicure”, anche in termini di continuità aziendale;
  6. ottimizzazione dell’attività e riduzione dei costi: adottare scelte virtuose, dal punto di vista produttivo e ambientale, comporta anche un’ottimizzazione delle risorse e una riduzione degli sprechi e dei costi.

Società Benefit e Benefit Corporation (c.d. B-Corp): le differenze
Prima di concludere questa breve disamina relativa alla fattispecie delle Società Benefit, pare utile evidenziare la differenza che sussiste tra tali realtà aziendali e le c.d. “B-Corp®” (acronimo di Benefit Corporation).
Come detto, le Società Benefit sono un particolare tipo di società che include, nell’oggetto sociale, oltre allo scopo profit, anche uno scopo benefit, ossia di beneficio comune, senza che sia necessaria alcuna certificazione.
La B-Corp® o B-Corporation® è una società che riceve una certificazione dall’ente di certificazione B-Lab sulla base della verifica del rispetto di requisiti di performance di sostenibilità ambientale e sociale, requisiti diversi da quelli previsti dalla L. 208/2015 (legge che ha introdotto in Italia il modello di Società Benefit); tale certificazione è spendibile sul mercato, al fine di attrarre clienti ed investimenti.
Pertanto, una Società Benefit può essere anche una B-Corp, qualora ottenga al predetta certificazione, così come è possibile che una B-Corp non sia una Società Benefit. A tal proposito, si rileva che una B-corp è tenuta, entro 2-3 anni dall’ottenimento della certificazione, a trasformarsi in una Società Benefit al fine di mantenere la certificazione acquisita.

In conclusione, pare significativo riportare il dato per il quale, nel 2020, anno della pandemia da Covid-19 e del conseguente lockdown, in Italia il numero delle Società Benefit è raddoppiato, segno, tra l’altro, di un sempre maggior interesse, anche da parte del mondo del business, ai temi della sostenibilità e della trasparenza, ormai cari, come detto, ai consumatori/utenti e all’opinione pubblica.