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Digital Services Act e Digital Markets Act: cosa cambia per gli albergatori

Contributo dell’avvocato Alessia Salamone pubblicato su N&T Plus Diritto – Il Sole 24ORE.

L’Unione Europea ha adottato due regolamenti che sono destinati a cambiare radicalmente l’operatività degli attori del settore alberghiero lavorano. Si tratta del Digital Services Act (DSA) e del Digital Markets Act (DMA), che mirano a regolare le attività delle piattaforme online garantendo maggiore trasparenza e concorrenza nel mercato digitale.

Alcune specifiche disposizioni sono già applicabili dal 16 novembre 2022. La maggior parte delle disposizioni del DMA è applicabile dal 2 maggio 2023. Occorrerà attendere, invece, il 17 febbraio 2024 per l’applicabilità di quasi tutte le norme del DSA.

DSA e DMA: la rivoluzione digitale nel mondo alberghiero

Negli ultimi anni gli albergatori hanno recuperato terreno in materia di competitività online, ma resta alta la dipendenza dalle online travel agency (OTA) e c’è ancora poca consapevolezza sulle complessità del digitale. In questo contesto, i regolamenti DSA (Digital Services Act) e DMA (Digital Markets Act) si presentano come due iniziative legislative dell’Unione Europea rivoluzionarie per la data economy. Per la prima volta, regolamentano lo spazio digitale ridefinendo il rapporto tra business users e le piattaforme online alla luce dei principi di trasparenza, informazione ed accountability.

L’obiettivo è tutelare la parte debole del rapporto: gli utenti commerciali nei confronti delle grandi piattaforme. Mentre il DSA si propone di disciplinare i servizi digitali e innovativi al fine di realizzare uno spazio digitale più sicuro, il DMA punta a creare un mercato digitale più competitivo, prevenendo le condotte manipolatorie dei c.d. gatekeepers, ovvero delle grandi imprese in posizione dominante che contribuiscono ad innalzare barriere all’ingresso del mercato digitale.

Digital Services Act: protezione degli utenti online

Il regolamento DSA (Digital Services Act) è uno dei pilastri fondamentali della strategia digitale europea che si propone di rafforzare la responsabilità delle piattaforme digitali per i contenuti pubblicati, assicurando che questi siano legali, non lesivi dei diritti degli utenti e rispettino i diritti di proprietà intellettuale.

Il regolamento introduce nuovi obblighi per le cosiddette VLOPs (Very Large Online Platforms) e per le SMEs (Small and Medium Enterprises) – modulati a seconda delle dimensioni della piattaforme e della tipologia di servizio erogato – con l’obiettivo di contrastare la diffusione di contenuti dannosi e garantire un funzionamento della piattaforma all’insegna della trasparenza e sicurezza in favore degli utenti che saranno in grado di conoscere e governare il processo algoritmico adoperato dalle piattaforme.

Digital Markets Act: contro l’abuso di posizione dominante

L’obiettivo del DMA (Digital Markets Act) è impedire che le piattaforme digitali abusino della loro posizione dominante per ostacolare la concorrenza con effetti negativi in termini di proliferazione di pratiche sleali a scapito di utenti commerciali e consumatori.

Si applica ai cosiddetti gatekeepers, ovvero grandi imprese che offrono servizi di intermediazione online (tra cui motori di ricerca, social network, servizi di messaggistica e condivisione di video) e sono in grado di raggiungere numeri elevatissimi in termini di utenti simultaneamente connessi e di fatturato.

Il regolamento, in particolare, interviene con un set normativo che mira a contenere l’eccessivo potere negoziale dei gatekeepers, imponendo limitazioni all’uso dei dati personali degli utenti oltre all’obbligo di consentire ai business users – che si servono della piattaforma per erogare i propri servizi – l’accesso ai dati degli utenti raccolti con il loro contributo. Inoltre, il DMA vieta di pre-installare sui dispositivi determinate applicazioni, di imporre il proprio metodo di pagamento come unica possibilità e di promuovere i propri prodotti e servizi a svantaggio di altri operatori.

Cosa cambia per i fornitori dei servizi alberghieri

Per gli albergatori si prospetta una rivoluzione epocale. Grazie ai regolamenti DSA e DMA, per la prima volta potranno accedere ai dati – in forma sia aggregata sia non aggregata – generati dai consumatori nel contesto dell’erogazione del servizio, senza che l’esercizio di tale diritto possa indurre le OTA a comportamenti ostruzionistici o ritorsivi.

Tra questi, i più frequenti riguardano l’alterazione delle condizioni e/o della qualità del servizio di intermediazione erogato e la manipolazione dell’autonomia dei consumatori attraverso la modifica dell’interfaccia online, influenzando, ad esempio, il ranking della struttura.

Gli albergatori potranno, inoltre, conoscere e governare l’algoritmo adoperato dalle OTA, al fine di pianificare strategie commerciali adeguate al profilo della propria clientela.

Il futuro del mercato digitale alberghiero

I nuovi regolamenti UE rappresentano indubbiamente un primo step normativo nel lungo processo di riconduzione ad equilibrio del rapporto sinallagmatico tra OTA e business users, ancora troppo sbilanciato a favore delle prime.

La piena realizzazione di questo obiettivo è ancora lontana e, in questo senso, non giova la stratificazione di più interventi normativi di settore, che rischia solo di parcellizzare la disciplina e gli strumenti azionabili riducendo il livello di tutela degli operatori.

L’auspicio per il futuro è che gli organi legislativi possano prender consapevolezza della debolezza dell’utente commerciale al cospetto delle piattaforme e maturare il convincimento circa la necessità di una tutela in senso forte degli utenti commerciali che operano online anche mediante l’adozione di un codice ad hoc che compendi la disciplina di settore, non diversamente da quanto è stato fatto in passato per il consumatore.